Punture di insetto

Tutto quello che devi sapere sulle punture di insetto

Si avvicina il momento delle vacanze. Che siano al mare o in montagna c’è sempre un pericolo dietro l’angolo che può rovinare il relax: le punture di insetto. Complice il tempo passato all’aria aperta e i vestiti che lasciano scoperte ampie porzioni di pelle, si corre il rischio di essere punti. L’iniezione di sostanze irritanti nella pelle provoca una reazione nel sito di puntura. In alcuni casi il soggetto, però, si sensibilizza ad uno dei componenti per cui ad una successiva esposizione alla stessa sostanza risponde in maniera abnorme, con una reazione allergica.

Gli insetti più comuni sono sicuramente le zanzare e gli imenotteri (vespe, api, calabroni), ma non bisogna trascurare anche quelli che non volano come le cimici, le pulci e le zecche.

Come si manifestano?

Le manifestazioni cliniche più frequenti sono:

  • Orticaria papulosa
  • Strofulo
  • Prurigo nodulare

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi si basa sulla raccolta della storia clinica del paziente e su un’attenta visita. Le punture generalmente si verificano sulle zone scoperte (viso, braccia, gambe) ma alcuni tipi di insetto possono pungere anche dopo essersi infilati sotto i vestiti. Alcune larve, per esempio quelle di acari, si concentrano in corrispondenza delle pieghe e delle cinture. Quindi dalla distribuzione delle lesioni ci si può orientare anche verso il tipo di insetto responsabile.

Come si curano?

Il trattamento dipende dall’intensità della reazione, con possibilità di ricorso a terapia topica cortisonica o antistamici per via generale. In caso di una reazione locale modesta è sufficiente una crema anti-infiammatoria non steroidea, mentre in caso di una reazione infiammatoria intensa si devono usare creme al cortisone per un periodo limitato alla fase acuta o anche antistaminici per bocca. Nei casi estesi e con segni di sovrainfezione, è indicata inoltre la fasciatura degli arti interessati dalle lesioni dopo aver effettuato le opportune medicazioni, aggiungendo al bisogno una crema antibiotica.
Solo in casi eccezionali, con reazioni allergiche generalizzate, può essere necessario il ricorso all’iniezione di adrenalina.

Nel caso di reazioni avverse al veleno di imenotteri (api , vespe e calabroni) risulta indicata una valutazione allergologica con l’esecuzione, in caso di indicazione, di test allergologici volti ad identificare o meno una sensibilizzazione IgE mediata per il veleno responsabile della reazione avversa.

Tale valutazione sarà necessaria anche per poter indicare al paziente come doversi comportare in caso di successive punture di api, vespe e calabroni consigliando, inoltre, le opportunità ad oggi presenti in ambito allergologico per la gestione dell’allergia al veleno di imenotteri.

Come si prevengono?

La stagione più a rischio è quella estiva, o comunque quando il clima è caldo e umido. Ecco alcune regole per proteggersi:

  • Fondamentali le barriere fisiche: indumenti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse.
  • Evitare di usare profumi: preferire shampoo e creme solari inodori.
  • Far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni esclusivamente da personale esperto.
  • Eliminare recipienti pieni di acqua stagnante, soprattutto se in zone ombrose, in giardino, nei cortili o nelle terrazze dove le zanzare depongono le uova.
  • Evitare di lasciare cibi e bevande esposti se si mangia all’aperto; non bere bibite zuccherate direttamente dalla lattina, nella quale gli insetti potrebbero entrare.
  • Evitare di viaggiare in auto con i finestrini aperti.
  • Applicare le zanzariere alle finestre.
  • Tenere ben chiuse le pattumiere.
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