È tempo di vacanze: attenzione all’orticaria solare
Ormai sono ben noti i danni che una scorretta esposizione solare può provocare alla pelle: dai tumori cutanei alle varie reazioni allergiche. Diverse sono le reazioni avverse a carico della cute che ne possono scaturire e proprio tra le fotodermatosi si riscontra come più frequente l’orticaria solare.
L’orticaria solare si manifesta con segni e sintomi classici dell’orticaria: eritema, prurito, bruciore e comparsa di pomfi.
A provocarla sono i raggi ultravioletti della luce del sole. Le cause non sono ancora del tutto note: il sistema immunitario riconosce alcuni componenti della pelle alterata dal sole come “estranei” così l’organismo attiva le difese immunitarie contro di essi. In alcuni casi l’allergia è innescata da fattori esterni, come l’assunzione di alcuni farmaci o l’utilizzo di determinati prodotti chimici (creme, creme solari, profumi) che possono rendere la pelle più sensibile al sole. Un ruolo fondamentale sembra essere giocato da specifici fattori ereditari.
Si verifica in aree della pelle irradiate direttamente dai raggi ultravioletti, ma si può presentare anche in zone coperte dai vestiti.
L’orticaria solare generalmente interessa aree più o meno estese della pelle, ma esiste un rischio, seppure ridotto, di evoluzione del quadro in anafilassi. I fattori che ne influenzano la gravità sono: durata dell’esposizione, intensità della luce e lunghezze d’onda dei raggi ultravioletti. È leggermente più frequente nelle donne a partire dai 40 anni di età.