Quanto è rischiosa l’allergia al lattice?
Nonostante gli sforzi profusi negli ultimi decenni per mitigare le conseguenze di questa malattia, l’allergia al lattice di gomma naturale continua a essere un problema sanitario rilevante sia per i pazienti sia per gli operatori sanitari.
L’allergia al lattice è una reazione IgE mediata alle proteine presenti nel lattice, ottenuto dal fluido lattiginoso dell’albero della gomma brasiliana, l’Hevea Brasiliensis.
Il liquido viene successivamente trattato per diventare utile nella realizzazione dei molti prodotti usati nel quotidiano oppure a scopo professionale, come ad esempio: palloni, guanti in gomma, elastici usati negli abiti, giocattoli in gomma, pannolini e assorbenti, preservativi e molto altro. Anche diversi dispositivi utilizzati in ambito sanitario contengono lattice, ad esempio guanti, polsini per i misuratori di pressione, cateteri urinari, dental dam e materiali usati per le otturazioni, nonché lacci emostatici e dispositivi per la rianimazione. In tutti questi casi il lattice, in virtù delle sue proprietà tecnologiche, non è facilmente sostituibile con altri materiali.
Le reazioni al lattice sono generalmente classificate in tre tipologie principali:
- Dermatite da contatto di tipo irritativo: si tratta della reazione più frequente associata ai guanti in lattice ed è una reazione cutanea non allergica.
- Dermatite da contatto allergica o ipersensibilità ritardata (tipo IV): si tratta di una dermatite allergica da contatto dovuta a meccanismo immunologico di tipo IV, ovvero ritardato.
- Ipersensibilità IgE mediata (tipo I): si tratta della reazione meno frequente ma più pericolosa che si verifica generalmente entro 30-60 minuti dal contatto iniziale. I sintomi possono variare da lievi (ad esempio, prurito, rash cutaneo, orticaria, edema oculare, rinite, congiuntivite, leggera ipotensione e tachicardia) a reazioni anafilattiche.
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